C’era una volta, in un tempo che non si conosce più, un ragazzo di nome Nicolò Armini e sul suo conto erano state dette bellissime cose…. Poi un bel giorno…. 
Rewind. Riavvolgere il nastro. 
Tante domande, ma la risposta è semplicemente: aggregazione in prima squadra pe’ fa’ numero.
In difesa ne abbiamo viste di tutti i colori, ma Armini non lo abbiamo mai visto.
Il ragazzino con un mucchio di speranze in tasca e la maglia ADDIRITTURA numero 13, è sparito dai radar.
Sembrava pronto per il decollo, invece, le cose possono succedere e non succedere, o forse semplicemente i tempi non sono maturi.
Io non so se Nicolò sia o non sia un elemento valido -NON L’HO MAI VEDUTO-  so solamente che, nella scorsa stagione, erano state adottate scelte estreme pur di tamponare le emergenze difensive ed il suo nome non era  nemmeno tra i convocati.
Il ragazzo ha dimostrato più volte la voglia di spaccare il mondo in due, almeno sui social dove non perde mai occasione di incitare la sua Lazio.
Ma la Lazio si è dimenticata di lui?
Non proprio, o almeno così sembrava, la Lazio pensava al futuro e lo aveva blindato dichiarandolo PATRIMONIO BIANCOCELESTE,  uno tra i suoi gioielli. 
Nicolò Armini, difensore centrale classe 2001,  aveva esordito in prima squadra nel novembre 2018 in Europa League contro l’Apollon Limassol, diventando il primo millennials a debuttare nella formazione capitolina. 
Seguito da Mino Raiola e con un accordo in scadenza il 30 giugno (2020 mi pare), aveva prolungato il contratto fino al 2023. Lotito si era mosso per evitare di perderlo a parametro zero.
Con un comunicato, la società aveva ufficializzato la firma:
 “La S.S. Lazio rende noto di aver prolungato il contratto economico del calciatore Nicolò Armini sino al 30 giugno 2023”.
E qui la nostra storia arriva ad un’altra svolta.
Tutto bello, tante promesse, but…
Capitan Primavera se ne va in prestito: «La S.S. Lazio comunica di aver ceduto a titolo temporaneo, per la stagione sportiva 2021-2022, il diritto alle prestazioni sportive del calciatore Nicolò Armini al Piacenza Calcio 1919»
 Le chance che gli sono state offerte negli ultimi anni sono state misere e Sarri non lo ha nemmeno inserito nella lista provvisoria dei calciatori in ritiro.
*Per dovere di cronaca, i difensori ad Auronzo: Durmisi, Fares, Hysaj, Lazzari, Luiz Felipe, Marusic, Patric, Radu, Vavro
Marienfeld difensori: Acerbi, Hysaj, Kamenovic, Lazzari, Marusic, Patric, Radu, Ramos, Vavro*
Allora è meglio per lui cominciare la sua carriera tra i "grandi" lontano da Formello. E lo dico come fossi una sorella maggiore.
Forse andrà a finire come pochi altri, ovvero nel dimenticatoio per un fottio di tempo e poi rivalutato sul lungo periodo. 
Per ora Nicolò non può essere tra i BIG biancocelesti.
Incredibile la percezione alterata che si può avere da questa parte della barricata dove ci poniamo quesiti tra spicciole filosofie e prendiamo a cuore, o ad odio, alcuni giocatori.
Armini è uno dei nostri giovani cresciuto nel vivaio, gli voglio già tanto bene…. Ma se devo stare qui a spiegare, l’unica cosa che posso dire è che lasciarlo in un angolino buio è un vero peccato.
E così è giusto fargli fare la gavetta per acquistare pure più simpatie.
Perché in realtà ce lo hanno sempre presentato come un calciatore valido, potenzialmente degno di nota.
Non credo possa esistere paragone per spiegare la sua parabola biancoceleste.
Nemmeno la "partita tester" in ritiro a questo qui.
Prima di iniziare questa chiacchierata mi son fatta una pennichella preventiva, vorrei prove provate su tutto quanto e non solo perplessità in merito.
Nel più totale caos di cui non c’ho capito una mazza spesso e volentieri, c’è  Nicolò, appunto, che cercherà di far salire le sue valutazioni a Piacenza. 
Capitano della Primavera,  aggregato UFFICIALMENTE e poi se ne va per un po’, giusto il tempo di….
 
Come ho scritto poc’anzi, sembrava pronto a prendere il via inserendosi, pian piano, nelle gerarchie dell’ex Inzaghi seppur col contagocce.
Messe a tacere le voci che urlavano al "nuovo Nesta-rega’ è blasfemia fatevelo dire- il percorso paventano per lui all’inizio è cambiato radicalmente.
Armini faceva la muffa senza possibilità d’appello.
Sono state molte le voci, soprattutto nel momento di carestia difensiva tra infortuni e nefandezze in campo, che chiedevano l’impiego di Nicolò, invece, nulla ha contribuito a spianargli la strada. 
Ha dalla sua parte l’età, è un classe 2001, perno dell’Italia U20 con la testa sulle spalle e ben lontano dal "Keita Style". Proprio per i motivi appena citati, scommettere su di lui, anche se un domani, non rasenta un pensiero utopico.
E nemmeno una mossa troppo azzardata. 
Mi metto il cuore in pace e già so che non risponderò alle mie perplessità su di lui e, quindi, non corro nessun pericolo di passare direttamente a "lassamo perde".
Eppure rimane questo desiderio brutale di vedere immolate le sue carni con la maglia numero 13.
Tempo al tempo, finché non lo cancelleremo dalla nostra memoria come abbiamo fatto tipo con Jordan Lukaku.
Intanto fingo di non pensare che, mentre a Nicolò cambiavano i pannolini, io probabilmente sorseggiavo la mia prima birra
Simplemente, Xoxo.
 
 

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